Codice di Procedura Civile art. 819 bis - Sospensione del procedimento arbitrale1.Sospensione del procedimento arbitrale1. [I]. Ferma l'applicazione dell'articolo 816-sexies, gli arbitri sospendono il procedimento arbitrale con ordinanza motivata nei seguenti casi: 1) quando il processo dovrebbe essere sospeso a norma del comma terzo dell'articolo 75 del codice di procedura penale, se la controversia fosse pendente davanti all'autorità giudiziaria; 2) se sorge questione pregiudiziale su materia che non puo essere oggetto di convenzione d'arbitrato e per legge deve essere decisa con autorità di giudicato; 3) quando rimettono alla Corte costituzionale una questione di legittimità costituzionale ai sensi dell'articolo 23 della legge 11 marzo 1953, n. 87. [II]. Se nel procedimento arbitrale è invocata l'autorità di una sentenza e questa è impugnata, si applica il secondo comma dell'articolo 337. [III]. Una volta disposta la sospensione, il procedimento si estingue se nessuna parte deposita presso gli arbitri istanza di prosecuzione entro il termine fissato dagli arbitri stessi o, in difetto, entro un anno dalla cessazione della causa di sospensione. Nel caso previsto dal primo comma, numero 2), il procedimento si estingue altresì se entro novanta giorni dall'ordinanza di sospensione nessuna parte deposita presso gli arbitri copia autentica dell'atto con il quale la controversia sulla questione pregiudiziale è proposta davanti all'autorità giudiziaria. [1] Articolo sostituito dall'art. 22, d.lg. 2 febbraio 2006, n. 40, a far data dal 2 marzo 2006. Ai sensi dell'art. 27, comma 4, d.lg. n. 40, cit., la disposizione si applica ai procedimenti arbitrali, nei quali la domanda di arbitrato è stata proposta successivamente alla data di entrata in vigore del decreto. L'articolo era stato inserito dall'art. 11 l. 5 gennaio 1994, n. 25. Il testo recitava: «Connessione. - [I]. La competenza degli arbitri non è esclusa dalla connessione tra la controversia ad essi deferita ed una causa pendente dinanzi al giudice». InquadramentoLa norma detta una disciplina organica della sospensione del procedimento arbitrale, determinando le ipotesi in cui questa può essere disposta, la forma del provvedimento e le modalità per l'eventuale prosecuzione del giudizio. L'art. 75 c.p.p. sancisce il principio della reciproca indipendenza dell'azione civile rispetto a quella azione penale ed impone la sospensione nei casi in cui l'azione civile per i danni conseguenti al reato sia proposta nei confronti dell'imputato dopo la costituzione di parte civile nel processo penale o dopo che, in esso, sia stata pronunciata sentenza di primo grado. Il secondo caso di sospensione si colloca specularmente alla previsione contenuta nell'art. 819 e concernente le questioni pregiudiziali di merito: se suscettibili di essere decise in sede arbitrale, vi provvedono gli arbitri; se non possono — e solo se non possono — essere oggetto di convenzione arbitrale, trattandosi di materia non compromettibile, occorre sospendere. Infine, l'arbitrato va sospeso nel caso in cui gli arbitri abbiano sollevato questione di legittimità costituzionale: potere, quest'ultimo, che la giurisprudenza formatasi precedentemente alla riforma del 2006 negava e che è stato invece riconosciuto da Corte cost. n. 376/2001 e Corte cost. n. 11/2003. È poi prevista l'applicabilità al giudizio arbitrale della sospensione prevista dall'art. 337, comma 2, secondo il quale il processo può essere sospeso nel caso in cui l'autorità di una sentenza, invocata nel processo, sia stata impugnata: se, dunque, viene invocata in corso di arbitrato l'autorità di una sentenza e questa è oggetto di impugnazione il procedimento può essere sospeso. Oltre alla sospensione prevista dall'art. 816-sexies, espressamente richiamato dall'art. 819, vi è da rammentare l'ulteriore caso di sospensione facoltativa in presenza di ricusazione degli arbitri ex art. 815, seguito della sospensione, la parte interessata può depositare istanza di prosecuzione entro il termine fissato dagli arbitri o, in mancanza, entro un anno dal venir meno della causa che l'ha determinata. BibliografiaAuletta F., Dell'arbitrato, in Sassani B. (a cura di), La riforma delle società. Il processo, Torino, 2003, 336; Bertoldi, Art. 813-bis. 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